Visita di Caniato

La scuola calcio Sanniti prosegue nella sua crescita. Presso i campi de La Baita, la società campobassana ha ospitato Massimiliano Caniato, preparatore dei portieri dell’Ac Milan, da giocatore ex numero uno di Inter, Torino e Udinese tra le altre. Una figura di spessore assoluto, in campo e fuori che oggi ha messo a disposizione dei giovani la sua grande esperienza. Una visita che rientra nel lavoro di miglioramento tecnico della società campobassana. “Riscaldatevi con il sorriso – ha sottolineato appena messo piede in campo, voglio sempre vedervi sorridere. Questa è la cosa più importante”. Chiaro segnale dello spessore umano e professionale di un tecnico che aiuta i più piccoli ad inseguire il sogno di diventare campioni.

“Il primo obiettivo che mi pongo a livello personale e come filosofia di club – rimarca – è che i ragazzi stiano bene, vengano all’allenamento sorridenti. Questo rappresenta il nostro primo successo. E’ una cosa alla quale teniamo in maniera particolare. Poi l’obiettivo è quello di implementare la nostra filosofia, la nostra metodologia. Visto che la scuola calcio Sanniti è al primo anno che si affaccia come Academy con il Milan, speriamo e siamo convinti di poter fare nel lungo periodo un ottimo lavoro”.

Un’affiliazione importante per la scuola calcio Sanniti e per la nostra regione. Da preparatore dei portieri del Milan quanto è importante il lavoro con i giovani che si avviano a vivere l’esperienza da numeri uno?

“Le affiliazioni sono sempre importantissime in qualsiasi regione d’Italia perché si entra a far parte della nostra famiglia rossonera e questo ci dà grossa soddisfazione. Abbiamo un buon seguito visto che siamo intorno alle novanta affiliazioni in Italia più quelle all’estero. Siamo orgogliosi e felici di questa cosa. La speranza è quella di continuare a trasmettere ai nostri ragazzi, con il tempo dovuto, senza grosse illusioni, l’opportunità di essere seguiti dal nostro club. Facciamo questo con grande orgoglio, nel caso specifico per i portieri. Sarebbe molto bello negli anni, riuscire a vedere i nostri ragazzi crescere e perché no, riuscire a portarne qualcuno al Milan”.

Si dice che il ruolo del portiere sia particolare perché è spesso solo. Cosa pensa a riguardo?

“E’ molto particolare anche se non è più solo perché finalmente negli ultimi anni è stato integrato al gioco della squadra e di conseguenza non vediamo più dei goalkeeper  come li chiamavano fino ad un po’ di tempo fa, ma ci sono dei goalplayer, cioè portieri che interagiscono con il resto della squadra e soprattutto interagiscono con il gioco. Questo permette, soprattutto ai più piccoli di essere integrati con il lavoro che fa la squadra e di comprendere al meglio il gioco fin dall’approccio”.

Quella dei Sanniti è una realtà importante nella nostra regione, prima affiliata al Milan. Cosa può nascere da questa collaborazione?

“Il nostro auspicio è quello di riuscire a trasmettere entusiasmo. I Sanniti si sono avvicinati al Milan proprio per questo. Per portare un marchio importante che è internazionale ma anche per creare entusiasmo nella crescita dei ragazzi. Quello che può nascere con i giovani non lo sappiamo perché ci sono tanti aspetti da tenere in considerazione nel loro processo di crescita. L’importante è che crescano nella maniera giusta, che crescano sani, si divertano e che crescano con la nostra filosofia perché anche  noi come tecnici siamo orgogliosi del lavoro che facciamo sul campo”.